Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Gli anni '90

Erano gli anni '90. Nessuno o quasi nessuno possedeva un cellulare. Esistevano le cabine telefoniche, quelle che andavano con la scheda telefonica o altrimenti con la moneta. Non se ne vedo più in giro, tutte ritirate e ora al loro posto c'è solo vuoto. Avevi i minuti contati una volta, in poco tempo dovevi raccontare tutto o almeno le cose più importanti e quando finiva il credito la conversazione finiva lì... ora abbiamo i minuti illimitati e anche quelli sembrano non basta rci mai. Negli anni '90 facevo le medie. Né io né i miei amici avevamo ancora il cellulare, ma iniziavano ad essercene vari modelli e i miei ne acquistarono uno. Non so quante volte l'avranno usato, forse proprio perché era nuovo e pochi lo avevano bisognava usarlo con parsimonia! Era così con tutte le cose nuove. Dovevano restare nuove! Quello che ricordo quando iniziammo ad avere il telefonino, un nokia 3310 che se fosse ancora in circolazione rivorrei, erano gli squilli. Non si potevano mandare

Rime sparse

Immagine
Attendiamo il giorno giusto in mezzo a tanto trambusto. Attendiamo primavera quando fuori fa bufera. Attendiamo il nostro turno, in coda al semaforo di giorno. Attendiamo le ore passare, per poter riposare. Attendiamo che l'amore, passi e rimanga nel nostro cuore. Attendiamo ogni cosa, bella, brutta o gioiosa. Vediamo il tempo passare e non lo possiamo fermare. Il passato è tempo andato. Il presente è tempo assente, lo sprechiamo invece di viverlo completamente. Del futuro non sappiamo, cosa in riservo abbiamo. Di una cosa sono certa, che l'attesa va riscoperta. 9 mesi per pensare che c'è qualcosa del passato da accettare. 9 mesi per capire che la vita è in divenire. 9 mesi per cullare chi deve ancora arrivare. Attendiamo tutto questo e nell'attesa scriviamo questo: ...che l'amore possa sbocciare là dove tu vuoi arrivare.

Bruco con le ali era più appropriato

Ti chiamerò farfalla, non perché tu sia soave e leggiadra, ma perché libera. In tutto questo tempo di te ho capito che la libertà è la più alta delle virtù. Non si è mai del tutto liberi però e neanche tu infondo lo sei, perché se tu lo fossi saresti una farfalla. Mi piace pensarti così senza legami che ti vincolino e questo è quello che vorresti, ma come può essere possibile? Amare significa tante cose e tu lo sai meglio di chiunque altro. Amare è essere libero, si, di essere te stesso e accettare l'altro per quello che è. L'amore è reciproco altrimenti non dura e non ha senso di esistere. Amore in tutte le sue forme, perché l'amore c'è là dove ci si vuole bene, un bene incondizionato e senza pretese. L'amore non si dimentica mai, non si recrimina, si ricorda oppure si deve voltare pagina. Conosco l'amore, quello che ti invade l'anima, quello che ti spezza, quello sincero che non ti lascerà mai. Siamo qui per l'amore, quel che conta è racchiuso tutto lì

L'uomo col buco

Immagine
Ci sono notti in cui non dormi. Gli occhi sono stanchissimi e ti chiedono gentilmente di chiudersi, con un lieve sbattere delle palpebre, ma tu ti ostini a tenerli aperti e ti sembra che il vento abbia portato con sé e nei tuoi occhi un misto di sabbia e sassolini che ti danno fastidio e ti fanno sbattere le palpebre ancora di più.  Le lancette paiono non muoversi e fissi l 'ora, come se per magia in un secondo fosse già mattina! "Oggi? oggi é già domani?" Come dice sempre mia  figlia quando vuole che arrivi domani il prima possibile ed io le rispondo sempre: " No amore oggi è oggi e deve ancora finire. Domani è un altro giorno". Come la capisco adesso che vorrei che oggi fosse già domani. Eppure non è possibile. Quando i sogni prendono piede è difficile liberarsene. Ti infastidiscono, cerchi di cacciarli, ma loro ritornano lì da dove sono arrivati. ...perché quando non puoi prendere sonno, oltre a scrivere agli amici, che ovviamente stanno dormendo e ti rispond

Ricordi di Nala...

Immagine
È dall'età di 15 anni che in famiglia siamo rimaste in 4 donne. Mamma, sorella, io e Nala (La dolce gattina di casa). Me la prese mia mamma al gattile dopo aver perso il punto di riferimento della mia vita. Da lì iniziò un amore incondizionato tra me e la piccola creatura. Nala era una gattina molto minuta, un incrocio tra un siamese e un bastardino,  dal pelo lungo bianco, rosso e nero. Aveva le orecchie tagliate, non si è mai capito il motivo ed era una grande coccolona. Faceva le fusa fino a sbavare, due grandi occhioni e un codone che ti veniva voglia di tirare ogni qualvolta la vedevi passare. Si muoveva lenta e il suo sport preferito era dormire. Dormire e cadere giù dal bracciolo del divano. Quante risate. La sua specialità erano gli agguati. Si nascondeva agli angoli delle porte e appena passavi ti attaccava le caviglie. Quando ero triste lei lo sentiva e arrivava sempre, si accucciava sulle mie gambe e mi leccava finché il peggio non era passato. Gran parte del tempo lo pa

Serata toast

Immagine
La chiamavamo "serata toast". Capitava quando io e mia sorella eravamo molto più giovani di ora, di organizzare insieme a mamma e papà questa buffa serata. Per noi era la cena evento e capitava di rado... eppure vi direte, il toast è una delle cose più banali che si possano preparare! Per noi non era così. Mia mamma ci cucinava sempre delle cose buone e non mancava mai di stupirci con piatti "da leccarsi i baffi"... ma quando ci diceva:"stasera toast!" Per noi era festa grande!!! Oggi se a casa mia dico quelle due parole il mio compagno mi guarda come per dire:" stai bene???" Insomma pane a cassetta, sottilette, prosciutto cotto e via di preparazione!!! Il tostapane poteva contenere solo 2 panini, quindi ricordo che per la maggiore dividevano il toast in due in diagonale e ci gustavamo il triangolo colante di formaggio con gusto!!!!  Ricordo ancora il tac della macchinetta elettrica del toast che lo sputa fuori per dirci :" é pronto!!!!"

Ci risiamo....

Immagine
Io non ho capito mai nulla di calcio. Per anni "costretta" con piacere ad andare a vedere le partite, perché era l unico modo per poter vedere anche se da lontano il mio fidanzatino. Tifare tifavo.... mi innervosivo e prendevo quando mi accorgevo che qualcosa era andato storto (tipo quando uno dei papà di qualche giocare della mia squadra si alzava sbraitando qualcosa....). Per me ancora oggi il fuorigioco è un grande punto interrogativo... me l avranno si e no spiegato 1000 volte, ma è una di quelle cose che fingi di capire perché dopo un po' il non capire diventa pesante per te e per chi continua a spiegartelo, con la speranza che tu questa volta abbia finalmente capito.... parte l esclamazione.... "AHHHH, ADESSO HO CAPITO", accompagnato da un movimento positivo della nuca che va su e giù...., ma in verità ne sai quanto prima...ovvero zero! 🤣😂 Infondo mi sono sempre detta, a me che me ne frega delle regole???? Mica devo giocare io No? E poi per me il gioc

Un gran finale in musica. Grazie IUBAL

Quando vorremmo scrivere qualcosa per qualcuno a volte tutto si complica. I miei post migliori sono quelli che scrivo di getto, che mi svegliano la notte e mi fanno prendere appunti su un fazzoletto di carta vicino al comodino, per poi l'indomani, magari non capirne neanche il senso, ma un senso lo avranno avuto quelle parole, per svegliarmi nel bel mezzo della notte. Oggi vorrei parlare di un gruppo, non uno di quelli che passano inosservati, di un gruppo con la G maiuscola, che mi sta fortemente a cuore, perché mi ha accompagnato nell'arco del tempo. Un gruppo principalmente di amici che si è riunito per parlare attraverso suoni e parole, creando così una musica unica. Ne sono passati di anni quando nel 2003, tre fratelli Debernardi, Ivana, Umberto e Luca insieme ad Alberto Zanin, Giovanni Buschino e Luca Carrel hanno dato il via al gruppo musicale IUBAL. Tre gli album usciti dal 2009 ad oggi, tutti straordinari. Canzoni che lasciano spazio a domande, punti interrogativi c

Nuova forza, nuovo amore...

Quello che ci ricorderemo saranno i momenti belli passati insieme, gli attimi che più ci hanno fatto sorridere e sperare. Ogni momento che viviamo in verità accade due volte e se ci pensate bene è proprio così. Accade all'interno e all'esterno di noi, in maniera così diversa da sembrare due momenti, due storie differenti. Dentro di noi succede l'impensabile, i nostri sentimenti, le nostre sensazioni e le nostre emozioni diventano così intense e profonde da invadere il nostro cuore, da farci mancare il respiro per alcuni secondi, così come il pianto per la perdita di una persona cara. All'esterno quello che accade è un'altra cosa. I sentimenti, le emozioni e le sensazioni si affievoliscono, come se al mondo esterno non dovessimo mostrare la nostra debolezza. La forza che c'è in noi aumenta però, ciò che abbiamo dentro ci ucciderebbe, ci renderebbe così deboli da non farci più ragionare, ma la nostra forza esterna ci fa rialzare, sarà così...lo è già stato. La sto

L'attesa

Immagine
Mamma, sei carina anche col pancione, anzi no, mamma, sei più bella di mai col pancione... A volte i bambini sanno stupirci e la mia lo sta facendo giorno dopo giorno. A volte mi fermo a pensare e mi chiedo come sia  possibile che una nanetta di un metro e 10 riesca a tirare fuori certe parole. L'attesa. Siamo in attesa. E non lo sono solo io, lo siamo tutti e quello che più mi ha preoccupato in questi mesi è stato il pensiero per la mia bambina. Non ce ne rendiamo conto, ma loro sono spugne, sentono, vedono e capiscono più di quello che ci fanno credere ed io in questi mesi ho cercato di tenerla in una bolla per proteggerla da tutto quello che era accaduto qualche tempo fa. Perché finchè una cosa non è davvero reale, per noi non esiste davvero, ma per i bambini si, reale, non è ciò che vedono, ma ciò che sentono col cuore. L'attesa, quel periodo di tempo che va da un momento all'altro e che tu non puoi in nessun modo controllare. sta per essere reale. Non c'è ora o

La strada

I cambiamenti hanno sempre spaventato, sia che questi siano positivi che negativi. Cambiamento vuol dire che qualcosa nella vita di qualcuno sta prendendo una piega diversa, che qualcosa si sta modificando. Cerchiamo di analizzare nei minimi particolari i pro e i  contro, ma sappiamo esattamente che la nostra lista sarà di certo più lunga in base a ciò che vorremmo fare. E' un pò come quando tiri in aria una monetina facendo testa o croce. Testa o croce che sia uno già in partenza saprà cosa vorrà, infatti proprio mentre giri il palmo della mano, speri che sia uscita la faccia che volevi che uscisse e non sempre le cose vanno così. Bisogna avere coraggio, buttarsi, credere che comunque andranno le cose non saremo mai soli, ma ci sarà sempre qualcuno pronto a tenderci una mano, a farci sentire nuovamente al posto giusto. Quando qualcosa non va o senti che la gravità ti sta schiacciando a terra, se hai anche solo un'unica possibilità di cambiare, bisogna farlo, a costo di rimette

Luce nel disordine

Io non so cosa sia giusto per te, non so neanche cosa lo sia per me, ma quello che posso dirti è che ogni singola scelta che facciamo siamo spinti a farla per una motivazione. La motivazione che ci spinge verso una strada piuttosto che un'altra è insita in noi e solo noi nel nostro profondo possiamo avere la lucidità della scelta presa e probabilmente saremo i soli a custodirne per sempre la veridicità. A volte non si sceglie per noi o ciò che reputiamo più giusto fare. Delle volte si sceglie perché quella pare la soluzione più appropriata per tutti. Scegliere che ci sia luce nel disordine, ecco cosa cerchiamo di fare. La luce, quella che vediamo alla fine di un tunnel. Siamo circondati da domande e non abbiamo le risposte perché nessuno le ha. Non abbiamo una sfera di cristallo in cui la nostra vita viene proiettata e forse meglio così. Cerchiamo una via, a volte una strada che illumini le nostre paure in modo da poter proseguire nonostante tutto. Non cercare le soluzioni là dove