Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2020

A pugni

Immagine
Faccio a pugni con la me diversa, quella nascosta, quella che batte i pugni come un'ossessa. L'ho nascosta laggiù in fondo all'anima, mi stava stretta, mi interrogava. Non ascolti le cose che non vuoi capire, hai orecchie solo per quel che vuoi sentire. Poi la cerchi, laggiù, dove l'hai lasciata, non ti fa pena, ma è spaventata.  Le hai tappato la bocca perché ti faceva star male, ma in verità ti voleva solo salvare. Hai fatto come credevi tu, ma gira che rigira, si torna sempre lì, nel più profondo, proprio laggiù. Quel laggiù che non è lontano, ad occhio e croce un metro e una spanna di mano.  Ti sei seduta, hai respirato e l'hai fatta entrare. Non è cresciuta, è rimasta la stessa, ma finalmente l'hai fatta respirare. Hai respirato anche tu, una liberazione, eravate prigioniere della stessa prigione.

Un'altra me

Ho avuto la fortuna di ritrovarmi con due papà. Il primo mi ha dato la vita, è stato spettatore delle mie prime volte, i primi versetti, le prime pappe, dentini, i primi passi. Mi ha insegnato ad amare, ad essere generosa, rispettosa, sensibile, giusta, mi ha accompagnata per 15 anni, per poi lasciarmi. La vita però con me è stata generosa, perché poco dopo ho avuto la fortuna di trovare quello che ho sempre definito in cuor mio il mio secondo papà. Lui è stato un continuo di ciò che avevo perso. Totalmente diverso, nei modi di fare, ma dal cuore grande, dalla risata contagiosa, un'anima serena fatta di positività. Un uomo che credeva nei sogni, che metteva l'amore e la passione in ogni singola cosa che faceva. Lui non ha mai saputo quanto fosse importante per me e non saprà mai di essere stato per me come un papà, ma non ha importanza, perché quello che conta era l'affetto, la contentezza del vedersi e ritrovarsi. Ed io ho avuto la fortuna di avere due famiglie su cui c

Una festa in testa

Immagine
 Ho fatto un sogno, uno di quelli che non si dimenticano. Mi trovavo seduta in mezzo ad una stanza, occhi chiusi, gambe incrociate. Qualcuno ad un certo punto mi infilò una sorta di scatola sulla testa e mi ritrovai avvolta nel buio più profondo. Una voce a me familiare iniziò a contare... 1, 2, 3 e fu in quel preciso istante che i miei occhi si aprirono, fui invasa da un suono di trombetta e da una voce che cantava "Tanti auguri", mi guardai intorno, "sorpresa", 1000 lucine colorate, 36 candeline da soffiare. Buon compleanno Marti. Rimasi senza parole, lì per lì poteva sembrare che la sorpresa non mi fosse piaciuta, ma in verità non c'erano parole giuste per esprimere quello che stavo sentendo in quel momento, se non che avrei voluto che il mio sogno continuasse, senza dovermi svegliare, perché quando succedono queste cose, quando il sogno sembra talmente reale da sembrare di viverlo realmente, bè ti rendi conto di quanto tu sia fortunata. Una festa in testa,