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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

...come da tradizione

I giorni della fiera per te erano sacri, li vivevi come due giorni di festa. Ti svegliavi presto la mattina e percorrevi le vie del centro alla ricerca dei tuoi soliti artigiani e di qualche pezzo particolare da aggiungere alla tua collezione. Per la maggiore erano oggetti semplici, ma nel quale tu avevi notato quel particolare che lo rendeva poi unico. Spesso ti sei inventato artigiano, ti mettevi lì con tutta la calma del mondo ad intagliare una tavoletta di legno, ti piaceva, era diventata una tua passione. In questi anni ho cercato di guardare con i tuoi occhi le persone, gli oggetti, di vivere l'anima della fiera come facevi tu. Mi sembrava così di sentirti più vicino. Di anno in anno sto perdendo l'entusiasmo. Se prima mi alzavo all'alba per camminare tra i banchi ora quasi andare alla fiera mi pesa, lo vedo come un "ci devo andare per forza, glielo devo…", ma mi rendo conto che alla fine sono solo cose che mi sono imposta io di fare, perché pensavo facesse

Auguri papà

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Sono i regali che non riceviamo che vogliamo, le persone che non abbiamo che desideriamo, l'amore che manca quello che vogliamo. Il fatto è che spesso non possiamo avere le cose che desideriamo, poiché semplicemente non ci sono più. Ho guardato fuori dalla finestra un miliardo di volte nella speranza di vederti rientrare dal lavoro, ho apparecchiato la tavola per te altrettante volte, perché mi dicevo, l'abitudine. Ho impastato crostate per te tutte le volte che mi sentivo triste, perché è con te che questa passione è cominciata. Sono sopravvissuta a 19 inverni, mi sono riscaldata vicino alla stufa, ho scaldato le mani strofinandole, pensando al calore che invece emanavano le tue e a quello del tuo abbraccio. Non sento più i tuoi passi. Ti ho ripetuto le lezioni di scuola prima di ogni interrogazione, perché ti sapevo seduto in poltrona, pronto ad ascoltarmi. Ho portato con me, per anni il tuo amuleto, lo consideravo il mio porta fortuna, poi ho capito che era solo un modo p

Anno Nuovo

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Auguri vivissimi e sinceri, ne riempiamo le bocche di oggi e di ieri. Strette di mano, baci e abbracci. Ci lasciamo il passato o quello che è stato alle spalle, è una beffa, un’utopia, non si scaccia non va via. Buoni propositi non ne abbiamo affatto, non servono a nulla se li scrivi e vai via, meglio non averne è solo utopia. 365 giorni all’anno di detto e non detto. Ridiamo e piangiamo siamo sempre in difetto. Si saluta l’anno vecchio sperando nel nuovo, un passo alla volta che arrivi il tesoro. Ci siamo riempiti le pance d’amore, svuotatele presto, lanciate saette, l’amore va detto non lasciato nel petto. E ditele le cose, che domani chissà, un altro anno nuovo presto arriverà. E siate gentili tutto l’anno, non solo in certi momenti, forza e coraggio. Vivete appieno le gioie. Accogliete i dolori. Versate lacrime di riso e malumore. Usate molto il cuore. Sorridete alla gente, parlate a bassa voce, prendetevi e perdetevi nel tempo, che qualc