Ricordi di Nala...

È dall'età di 15 anni che in famiglia siamo rimaste in 4 donne. Mamma, sorella, io e Nala (La dolce gattina di casa). Me la prese mia mamma al gattile dopo aver perso il punto di riferimento della mia vita. Da lì iniziò un amore incondizionato tra me e la piccola creatura.
Nala era una gattina molto minuta, un incrocio tra un siamese e un bastardino,  dal pelo lungo bianco, rosso e nero. Aveva le orecchie tagliate, non si è mai capito il motivo ed era una grande coccolona. Faceva le fusa fino a sbavare, due grandi occhioni e un codone che ti veniva voglia di tirare ogni qualvolta la vedevi passare. Si muoveva lenta e il suo sport preferito era dormire. Dormire e cadere giù dal bracciolo del divano. Quante risate. La sua specialità erano gli agguati. Si nascondeva agli angoli delle porte e appena passavi ti attaccava le caviglie.
Quando ero triste lei lo sentiva e arrivava sempre, si accucciava sulle mie gambe e mi leccava finché il peggio non era passato. Gran parte del tempo lo passava sulla sua coperta a fare la pasta e finiva sempre che si impigliava con le unghie. Non ha mai dormito con me. Il generale di casa la faceva dormire in veranda ed io sentivo i suoi miagolii notte e dì. Mia mamma dopo qualche anno è diventata allergica al pelo di gatto e quindi appena mi sono trasferita ho portato con me Nala. Ora eravamo in tre in famiglia. Io, lui e la gatta.
Lui si è subito affezionato e così ora erano in due a dormire assieme. Dopo poco è arrivata Aurelie. Quante battaglie tra di loro. Lei che la rincorreva e prendeva per la coda. Lei che la metteva nel passeggino e le faceva fare il giro della casa alla velocità della luce. Lei che le metteva le collane e la conciava per le feste. Insomma, povera Nala. Sono stati anni intensi pieno d'amore, giochi e tante coccole.
Si chiamava Nala ed era la nostra gattina dagli occhioni grandi e dalla orecchie tagliate.

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