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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

L'anno che verrà

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Oggi mi sono svegliata leggendo questo passo tratto da "basta che funzioni" (Woody Allen 2009) che dice questo: "Quanto odio i festeggiamenti di Capodanno. Tutti vogliono disperatamente divertirsi, cercando di festeggiare in qualche misera, patetica maniera. Festeggiare che cosa? Un altro passo verso la tomba? Ecco perché non lo dirò mai abbastanza: qualunque amore riusciate a dare o a ricevere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia: Basta che funzioni. E non vi illudete: non dipende per niente dal vostro ingegno umano, più di quanto non vogliate accettare è la fortuna a governarci. Quante erano le probabilità che uno spermatozoo di vostro padre, tra miliardi trovasse il singolo uovo che vi ha fatto? Non ci pensate se no vi viene un attacco di panico." Woody Allen ha sempre delle perle di saggezza, nude e crude! BAM dritto al punto, senza giri strani di parole! Lo trovo un po' forte come messaggio

Il Natale secondo me....

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Natale ormai è passato. Questa festa che ha un valore molto più profondo rispetto a quello che forse normalmente viviamo, è giunto alle porte. Per me una tradizione è quella di vedere un film, che ogni anno in questo periodo tiro giù dallo scaffale e spolvero, perché si accumula sopra la polvere di un anno. Il "cartone" in questione è A CHRISTMAS CAROL. Quando ero più piccola quasi mi intimoriva guardarlo perché per certi versi è spaventevole e ha una lezione di fondo che appartiene ad ognuno di noi. Il Natale passato, presente e futuro si presenta tramite un fantasma e mostra al protagonista cos'è stato cos'è e cosa sarà il Natale nella sua vita e le conseguenze che le sue azioni avranno nel tempo. Ciò che conta è chi siamo e come ci comportiamo in generale nella nostra vita. Il Natale ci rimette solo in careggiata, ma spetta poi a noi riuscire a stare nei binari. Non si tratta di essere perfetti o essere sempre nel giusto, perché non è possibile esserlo, inev

Nessuno è troppo impegnato, è solo una questione di priorità!

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E' troppo difficile decidere cosa sia prioritario. Le nostre giornate sono piene di impegni, la nostra agenda, per chi ne possiede una (io non ce l'ho e credo sia un bene!) è sempre ricca di scritte, appuntamenti, visite, cene e in questo periodo aumentano in maniera spropositata, come se non ci fosse più tempo dopo, per due chiacchiere o per chissà cos'altro. Abbiamo bisogno di tempo per noi stessi, di silenzio, di guardare il soffitto mentre i pensieri scorrono così veloci da non riuscire neanche a focalizzarne uno. Quello che tendiamo a fare è essere sempre occupati, cercare di accontentare tutti, ma questo non è possibile, arriva un momento in cui hai bisogno di staccare la spina e passarlo con te, ed è inevitabile, a qualcuno devi rinunciare. Come funziona però? A chi o a che cosa devi rinunciare, in base a cosa uno è portato a scegliere una cosa piuttosto che un'altra? Credo di non avere una risposta. Ieri una persona mi ha detto che non posso fare tutto, che de

Torino, la città del mio sogno nel cassetto....

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Eccomi qui Torino, stessa fermata e stesso pulmann numero 11 che mi porta la dove il cuore si fonde con la passione e la buona volontà di volersi mettere in gioco. Termina qui un pezzo del mio cammino, scoperto grazie alla generosità dell'amica che forse mi conosce meglio di chiunque altro. Un regalo inaspettato che mi ha portato ad intraprendere un percorso che avrei voluto fare da anni, ma il tempo e forse la poca fiducia in me mi avevano bloccato nel seguire. I sogni a volte bisognerebbe tirarli fuori dal cassetto ogni tanto, in modo da dar loro una spolverata, un Po come si fa col cambio stagione. Mettere via i vestiti pesanti per lasciare spazio a quelli leggeri o viceversa. Cambiare di abito per sentirsi una persona nuova. Come quando la neve scende soffice dal cielo e in te cresce un senso di pace che pensavi di non poter più provare. Ì sogni però occupano spazio non solo chiusi in un cassetto, ma anche nel cuore e nella mente e quando vengono tirati fuori vanno coltivati, p

Una lettera come regalo

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Ormai ci siamo, mancano pochissimi giorni all'Immacolata e a Natale. Ovunque si accendono le luci, le città ed i paesi vengono addobbati a festa, così come le case. I post si riempiono di racconti sul Natale, le pubblicità ci tempestano di offerte e idee per i regali. C'è chi respira una vera atmosfera natalizia, chi invece no e vorrebbe che nulla di tutto questo ci fosse. Io ammetto che sono modalità Natale da un pò di tempo. Mi è sempre piaciuto e anche nei momenti di difficoltà l'ho sempre cercato di festeggiare con tutta la mia famiglia perché per me voleva dire poter stare tutti assieme, anche quando alcuni avrebbero preferito di no, ma il giorno di Natale era come se le incomprensioni svanissero e ci fosse un pò di tregua... Da un paio di anni a questa parte al tavolo mancano sempre più persone, un posto vuoto, non solo a tavola, ma anche nel cuore. Fortunatamente alcuni di questi posti si sono riempiti con facce nuove, amici, persone care... Io la respiro l'