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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Parte uno

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Mi trovo davanti ad un foglio bianco e faccio fatica a scrivere, non mi capita spesso. Sono settimane difficili per tutti. Tutti ci troviamo nella stessa situazione ad affrontare qualcosa che è più grande di noi. Mi sono fatta una promessa dall'inizio di tutta questa situazione, ovvero, mi sono detta di vivere un giorno alla volta, di non pretendere da me ciò che non sono in grado di fare o di dare, di prendere tutto ciò che arriva e di affrontarlo a momento debito. Pensare al futuro non serve perché al momento è qualcosa di incerto, qualcosa che non vedo perché è già abbastanza complicato pensare a domani. Ognuno di noi si è dovuto fermare, ma fermarsi non sempre è un male, questo dobbiamo ammetterlo a noi stessi, anche se a volte preferiamo non vedere e lasciare andare.  Fermarmi mi è servito, ho capito che stavo vivendo una vita troppo frenetica e stavo perdendo per strada dei pezzi troppo importanti. Ho iniziato a fare le cose nei tempi in cui vanno fatte, perché non ho

NOI(A)

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Non so più che giorno sia della settimana, lunedì, martedì, mercoledì… e che numero siamo? Non lo so, ci siamo un po' persi tutti, siamo un po' tutti spaesati perché ci hanno tolto un po' di quella libertà, che tanto reclamavamo fino a qualche giorno fa e ora che davvero non l'abbiamo, bè, diciamolo ci sentiamo un po' sollevati. Questo status ci ha obbligati a fermarci un attimo e a capire che in ogni caso tutte quelle cose accumulate o che vorremmo fare, comunque non le riusciamo a fare. Io non trovo comunque un momento di tempo neanche per andare in bagno tranquilla, figuriamoci per leggere un capitolo di un libro che mia mamma mi ha regalato a Natale e che si trova sul mio comodino da ormai troppo tempo, con un segnalibro posizionato sempre sulla stessa pagina, perché oltre a lì non riesco ad andare e anche se ci provo, tra un mamma e l'altro non ricordo mai dove sono arrivata e cos'ho letto e mi tocca riprendere da lì, da quella solita pagina, che orma

Fatti forza, sorridi, sii coraggiosa.

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Troppi anni. Ormai non li conto neanche più. Ciao papà, spesso chiudo gli occhi e ti vedo, soprattutto nei momenti di sconforto o nei momenti felicissimi. A volte ho lo sguardo fisso sembra stia guardando il vuoto, in verità ti immagino mentre mi guardi e sorridi, come per dirmi che andrà tutto bene, che ci sei. Come immagini, avrei tante domande da farti, alle quali non sapresti probabilmente rispondere, ma a volte abbiamo bisogno che un grande, più grande di noi ci sia di conforto, io lo devo essere per i miei piccoli, ma ho bisogno anch'io di qualcuno che mi guidi, a volte. Mi manchi. Cerchiamo sempre ciò che non abbiamo. Sono tante le cose che non mi sono chiare e forse a volte non ha nemmeno senso farsi troppe domande, piuttosto dovremmo vivere con la consapevolezza che ci sono cose che ci fanno stare bene, cose che ci fanno star male e cose che pensiamo ci facciano bene, ma a lungo andare capiamo che non è così…, che il bene è un'altra cosa, ma lo capiamo sempre tro