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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Fase 2

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Stiamo per raggiungere la fase 2, quella tanto attesa, quella che ci permetterà di uscire, riabbracciare, baciare, aperitivare, comprare, correre, gioire, vivere. NO, NO e ancora NO. La fase 2 mi spaventa più della fase 1, anche se ormai, le nostre 4 mura iniziano a diventare un pelo strette. Mi sembra come di giocare al gioco dell'oca, quando è il tuo turno di tirare i dadi, ci sei quasi, manca davvero un misero 5 per arrivare, per assaporare la vittoria, quando, esce un 10, 2 facciate da 5 al posto di una e ti tocca tornare indietro, fermo di un turno. Ecco, della fase 2 è questo che mi spaventa, il pensare di essere arrivati ed invece accorgersi che si salta un giro. Sentirsi arrivati, quando in verità la strada da fare è ancora lunga e piena di prove, di ostacoli, di cose di cui non sappiamo assolutamente nulla. Nella fase uno subito non mi sono trovata, l'assenza di libertà mi rendeva incapace di organizzare anche solo il da farsi di una giornata, pensavo cosa, come far

Tanti Auguri a te...

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Ho fatto una lunga doccia calda, ho tenuto in posa per 20 minuti una maschera energizzante, ormai è diventata un'abitudine quella della maschera facciale, servisse almeno a qualcosa, ma a volte basta crederci, non aspettiamoci nulla più. Ho messo lo smalto trasparente sulle unghie e mi sono fatta la piega ai capelli... si, più che piega ho cercato di dare un senso alla cresta che va formandosi giorno dopo giorno sulla mia testa, mi sono detta che la quarantena forse sarà l'unico motivo per farmi ricrescere i capelli, senza perdere la pazienza, che in realtà è già perduta per altri, ovvi motivi. Ho pulito la sala, preparato il tavolo, pensato al vestito che domani indosserò, ho puntato la sveglia alle 6.01, pur sapendo che a quell'ora sarò già sveglia da prima. Domani alle 8.31, 7 anni fa nasceva Aurelie. Dicono che molte delle cose che ci succedono nella vita si dimenticano, ma ci sono delle cose, che credetemi sono impossibili da dimenticare e sono i grandi dolori e le

Parte 3

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Ho perso un vestito, uno di quelli belli, di quelli che ti stanno divinamente. Non mi andava più, mi stava stretto ovunque, anche lì, dove un tempo scivolava fluido. Lo sto cercando da settimane perché sono convinta che ora mi sarebbe rientrato e mi sarebbe tornato a stare bene, come anni fa. Ho perso un vestito, qualcuno lo ha visto? era semplice, ma wow, verde acquarello, smanicato, stretto in vita e poi plisettato. Ho perso un vestito, era estivo, c'è una così voglia d'estate, di piedi scalzi, di aria nuova. Questa primavera la stiamo saltando, siamo fiduciosi che passeremo direttamente all'estate. Rimaniamo fiduciosi. Ho perso un vestito. L'avrò prestato? avrò cercato male negli scatoloni che ho ancora in garage, poi il dubbio più grande è che sia finito nei vestiti buttati, quelli che ormai non metti più, che ti stanno o troppo stretti o troppo grandi. Il fatto è che non si danno via i vestiti stretti, perché c'è sempre una speranza, si danno via quelli l

Parte 2

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In questo mese + 2 giorni di quarantena mia figlia si è inventata un negozio in casa. Fa collane e bracciali di ogni tipo. Vuole venderli perché ha capito che sono a casa e non sto lavorando, quindi io e lei ci siamo messe in affari. Socie nella finzione, madre e figlia nella realtà. Il problema è che essendo in quarantena si guadagna poco perché l'unico che potrebbe acquistare "cose" non ha nessuna intenzione di farlo, di investire in questa attività cosiddetta "casalinga". E come dargli torto, ma siamo giunte allo scuotere la testa e dire che gli uomini, anche in questo caso, non capiscono nulla. In questo mese + 2 giorni di quarantena la fatina dei dentini ha fatto capolino presso la nostra abitazione già 2 volte. La prima volta in verità non è arrivata, se n'è dimenticata o forse semplicemente si è addormentata, perché anche se Aurelie non lo sa, la fatina dei dentini in questi giorni si sta inventando educatrice, maestra, artista, cuoca, equilibris

1 metro.

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1 metro, l'altezza che vorrei avere in questo momento. 1 metro, unità della lunghezza. 1 metro, 100 centimetri. 1 metro, la distanza di sicurezza. 1 metro, la forza di volontà per mantenermi ferma dove sono, mentre chi vorrei abbracciare sta lì, proprio ad 1 metro da me. In un metro ho capito, ci posso far stare tante cose. Nella mia parte di metro ho messo tutte le mie preoccupazioni e sono tante, le mie paure, le mie notti turbolenti, a fare a pugni per scacciare i brutti sogni, la voglia di avvicinarmi, di rimpicciolire la distanza. In un metro però ho messo anche la pazienza, tanta e la voglia di tornare bambina, di inventarmi di nuovo, la voglia di mettermi in ginocchio, di stare all'altezza dei miei bambini e guardarli negli occhi, ma guardarli davvero e vedere tutto, ma proprio tutto l'amore che da lì, arriva fino al loro cuore. In un metro ho ritrovato anche tanta bellezza che mi ero persa per strada, che avevo accantonato in cambio di cose futili. In un m