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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Dolce forno...

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Quando ero piccola, non giovane, perché giovane lo sono ancora ora! 😁 , avevo un desiderio... uno, ne avevo parecchi, ma questo proprio lo volevo a tutti i costi...  Lo chiedevo ripetutamente a Babbo Natale tutti gli anni, per i compleanni, ma non è mai arrivato, ancora oggi non capisco il motivo.  Non ero particolarmente esigente, ma ancora oggi non mi spiego il perché di questo no categorico. I miei non mi hanno mai voluto comprare il DOLCE FORNO!  Capite, il DOLCE forno, non  la casa di Barbie o qualche gioco stupido. Mia mamma oggi fa finta di nulla, dice che non ricorda. Babbo Natale? Boh, con lui ho questa faccenda in sospeso. Adoravo cucinare e quindi alla fine quando i miei erano fuori casa preparavo delle piccole torte di frolla inventandomi chiaramente una ricetta e poi me le facevo infornare da mia mamma nel suo ENORME forno. Chissà... Mio papà era forse l unico ad assaggiare i miei primi esperimenti e sempre aveva una parola dolce per me! "Pensa come sarebbero buone q

Ascoltate nel silenzio c'è qualcosa....

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Tutta la sera uno strano tintinnio ci ha accompagnato. Era un suono lieve, come se provenisse da un mondo molto lontano… Tin tin tin, era un suono di pace, accoccolante…, un campanello legato al polso della mia bambina, il suono di un ricordo che ci avete fatto vivere…. A volte anche le giornate più lunghe si possono concludere con un pò di magia ed è così che si è conclusa la nostra, addormentati dal suono di un campanellino dopo un magico ascolto mentre i fiocchi di neve scendono lievi sul paesaggio che ci circonda. Non a caso la storia che ci è stata raccontata parla di magici cassetti che prendono vita, oppure dovremmo parlare dei sogni di Elena, la quale con la sua fantasia vede e sente cose che solo lei può di fatto vedere e sentire. L’importante è volare alto, puntare gli occhi al cielo e sapere guardare oltre ogni confine, là dove i sogni nel cassetto possono realizzarsi davvero. Credo che questo sia uno di quei sogni, che tieni chiuso in un cassetto, nella speran

dalla parte del cuore.

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Da che ho memoria l'8 di dicembre mio papà scendeva in cantina e portava a casa vecchi scatoloni riciclati con sopra scritto in cubitale "NATALE". Erano impolverati, tristi, tutti scocciati, ma appena li aprivi il scintillio delle palline, degli addobbi, delle ghirlande, trasformava questi scatoloni in scatole piene di felicità, da dove usciva tutta l'atmosfera natalizia. Ricordo che le melodie di Natale ci accompagnavano mentre mamma predisponeva il presepe ed io e mia sorella litigavamo su dove andavano posizionate le palline. Papà guardava, lasciava fare a noi. L'8 di dicembre cascasse il mondo si stava a casa tutti assieme e si faceva l'albero di Natale, era una tradizione di famiglia. Mentre gli anni passavano quei tristi scatoloni arrivati ad un certo punto si riempivano solo più che di polvere e di vecchi ricordi. Non c'era più chi scendeva in cantina a prenderli, così, visto che si trattava di una tradizione di famiglia e visto che io e le tradiz