L'uomo col buco

Ci sono notti in cui non dormi. Gli occhi sono stanchissimi e ti chiedono gentilmente di chiudersi, con un lieve sbattere delle palpebre, ma tu ti ostini a tenerli aperti e ti sembra che il vento abbia portato con sé e nei tuoi occhi un misto di sabbia e sassolini che ti danno fastidio e ti fanno sbattere le palpebre ancora di più. 
Le lancette paiono non muoversi e fissi l 'ora, come se per magia in un secondo fosse già mattina!
"Oggi? oggi é già domani?" Come dice sempre mia figlia quando vuole che arrivi domani il prima possibile ed io le rispondo sempre: " No amore oggi è oggi e deve ancora finire. Domani è un altro giorno". Come la capisco adesso che vorrei che oggi fosse già domani. Eppure non è possibile. Quando i sogni prendono piede è difficile liberarsene. Ti infastidiscono, cerchi di cacciarli, ma loro ritornano lì da dove sono arrivati.
...perché quando non puoi prendere sonno, oltre a scrivere agli amici, che ovviamente stanno dormendo e ti risponderanno domani, guardi le cose più assurde e leggi ciò che di più stupido ti capita tra le mani e poi ti metti a scrivere.
A volte scrivere nero su bianco aiuta a razionalizzare... a vedere le cose da un altro piano.
Su internet mi sono imbattuta in una scultura rappresentante un uomo seduto con la testa china e al posto del petto un grande vuoto, un buco. Al di là un orizzonte stupendo.
Inizialmente ho pensato che l uomo avesse la testa china e nel mio immaginario gli occhi chiusi, un uomo disperato che ha perso ciò che più di importante aveva: un cuore, dei sentimenti che hanno lasciato in lui solo vuoto, un vuoto incolmabile.
Poi una parte di me, la mia parte di positività ha visto in quell' uomo la speranza.
La testa non è china, ma guarda l orizzonte attraverso il vuoto che ha creato in se. Si guarda attraverso.
Le scelte prese, il cammino che la vita ha destinato per lui.
Il suo sguardo non è perso o disperato, ma proiettato verso un nuovo futuro che prima non vedeva perché era troppo pieno di sé.
Non sempre dal vuoto nasce il nulla, alle volte da quel niente si distende un orizzonte infinito pieno di speranze.

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