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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Semplicemente Natale

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È Natale. Ho sempre adorato questo periodo dell'anno, non per le lucine, le decorazioni, i regali o l' improvviso buonismo della gente, ma per la sensazione che mi dava, quel sentimento che veniva da dentro e che la sera della Vigilia si faceva più intenso.  Non ho mai smesso di provare questa sensazione, ma ho iniziato a provare anche un senso di nostalgia dei Natali passati, delle tradizioni che col tempo sono venute a mancare. La mia vigilia è stata speciale, unica e probabilmente irripetibile, ma forse è proprio questo il bello, saper creare momenti nuovi, viverli, portarli nel cuore ed essere consapevoli che potrebbero non ripetersi, ma che abbiamo sempre la possibilità di ricrearne altri, ogni anno. In questo mese ho capito che quello che è stato sarà sempre parte di me, che le tradizioni nonostante si pensi che debbano essere sempre uguali in verità possono cambiare senza però perdere di valore o significato. Qualcuno mi ha fatto capire che ciò che conta davvero è ciò

Pezzi

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Siamo mancanti e sempre mancheremo, non perché siamo persone egoiste o cattive, ma semplicemente perché siamo persone, imperfette. Spesso mio nonno mi metteva in guardia, mi diceva, piccola mia il mondo là fuori non è come lo vedi tu, con quegli occhi da sognatrice, luccicanti e speranzosi, devi rimanere con i piedi per terra, perché nessuno ti solleverà, dovrai cavartela da sola, ma te la caverai, ovviamente se mi ascolterai. Mi chiudevo la porta alle spalle e mi domandavo come mai mio nonno non potesse farmi dei discorsi più amorevoli come facevano gli altri nonni ai miei amici, poi ho capito. L'esperienza, la vita che hai condotto, le perdite che hai dovuto affrontare, le gioie e i dolori ti portano a parlare in un certo modo. Non si è mai abbastanza grandi o forti per custodire un insegnamento quando arriva, probabilmente te lo porti dentro e solo col tempo matura. Mio nonno aveva tentato di mettermi in guardia ed io ho trasformato le sue parole. RESPIRA a pieni polmoni, sogna

...come da tradizione.

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Natale, uno dei periodi dell'anno che ho sempre amato di più. Tutto mi piaceva del Natale, mi mancano però le parole per descriverlo, le ho perse o forse semplicemente le parole sminuirebbero ciò che il mio cuore custodisce, i ricordi, i profumi, le sensazioni. Quel che è stato, ora non c'è più, trova rifugio nei sogni, nei ricordi, nei gesti di cui abbiamo memoria, nelle tradizioni. Guardare avanti non mi andava, ma c'era un'unica possibilità per andare avanti, ovvero fare un passo alla volta e credere che qualcosa sarebbe accaduto. Abbiamo dovuto cambiare molte delle nostre tradizioni, ma alcune le abbiamo mantenute e  l'8 dicembre è una di quelle. Tutto ha inizio, la casa si riempie di colori, lucine, addobbi di qualsiasi tipo, alcune cose sono esageratamente esagerate pure per me, ma abituarsi è un attimo. Se chiudo gli occhi ci sono ricordi talmente nitidi che mi sembra di poterli toccare. Certe cose non se ne vanno via, restano e ci sembra tutto d'un t

Distribuirsi

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Siamo sempre più soli. Te ne sei accorto? Investiamo tempo ed energie per le persone sbagliate. Non riusciamo a dire no anche se siamo stanchi e assonnati, perché non ne siamo capaci, non abbiamo ancora capito che essere così come siamo non significa ricevere di più o in ugual modo. Non ci rendiamo conto che siamo facilmente sostituibili, che siamo un vaso di Pandora caduto a terra, siamo nudi nell'intemperia, una pagina bianca su cui molti hanno potuto scrivere, ma poi... una volta rotto il vaso di Pandora è stato sostituito, una volta finita l'intemperia per gli altri torna il sole, una volta scritto sulla pagina bianca, è stata stracciata. Il fatto è che mentre gli altri vanno avanti e li trovi a cantare per le strade, tu sei rimasto lì, fermo e hai dovuto raccogliere i cocci là dove sono stati sparsi, coprirti di abiti bagnati dopo l' intemperia, trovare una pagina bianca su cui non sai di voler far scrivere nuovamente qualcuno. Non è facile saper fare la cosa giu

Il calendario dell'Avvento

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Si narra che nel lontano '800 un piccolo bambino di nome Gherard fosse talmente tanto impaziente di festeggiare il Natale, che non mancava giorno in cui non chiedesse alla sua mamma quando sarebbe arrivato quel giorno di festa. La mamma un giorno decise così di realizzare 24 biscottini speziati e li divise in 24 sacchettini, dandone uno al giorno al piccolo bimbo. Dal 1 dicembre alla vigilia Gherard ebbe così modo di arrivare a Natale in un modo dolcissimo. Da che io ho memoria il primo di dicembre iniziava un periodo ricco di colori, lucine, canzoncine natalizie, odore di zucchero a velo e cannella. Si respirava un'atmosfera fatta di pace e serenità. A casa nostra l'usanza era discutere con la sorella maggiore quale casella del calendario andasse aperta e a chi toccasse aprire la prima. Non ci volle molto per fare capire a mamma che ci andavano non uno, ma due calendari dell'avvento. Ogni mattina così ci aspettava un dolce cioccolatino e la giornata prendeva già la giu