Fase felicità, dopo fase disastro.
Siamo tutto un sottosopra, dove il sopra vuol star sotto e il sotto, sopra. Siamo un quadro di Picasso, un occhio piccolo in basso, un cuore troppo grande in un petto troppo stretto. Siamo una storia senza fine, un finale non scontato come quello di un copione appena recitato. Quella che vedi non sono io, hai trasformato una parte di me a tua immagine, perché? Ero forse inadeguata? mal vestita, mal truccata? Quel che conta tu lo sai? Io mi sono annullata, ho creduto di essere sbagliata. Siamo una partita a carte mai giocate, una tela bianca, un dipinto senza nome, un libro iniziato mai finito, un giocattolo rotto mai aggiustato, le parole mai dette, una canzone mai cantata, una radio dalla stazione disturbata. Siamo la fine di un inizio mai cominciato, la tavola per due apparecchiata. Siamo gli opposti che non si attraggono, l'aspettativa tardiva. L'aspettativa. Siamo credenti, non di un Dio, basterebbe un IO, credere un po' di più in noi, in quel che siamo e fac