Tanti Auguri a te...

Ho fatto una lunga doccia calda, ho tenuto in posa per 20 minuti una maschera energizzante, ormai è diventata un'abitudine quella della maschera facciale, servisse almeno a qualcosa, ma a volte basta crederci, non aspettiamoci nulla più.
Ho messo lo smalto trasparente sulle unghie e mi sono fatta la piega ai capelli... si, più che piega ho cercato di dare un senso alla cresta che va formandosi giorno dopo giorno sulla mia testa, mi sono detta che la quarantena forse sarà l'unico motivo per farmi ricrescere i capelli, senza perdere la pazienza, che in realtà è già perduta per altri, ovvi motivi.
Ho pulito la sala, preparato il tavolo, pensato al vestito che domani indosserò, ho puntato la sveglia alle 6.01, pur sapendo che a quell'ora sarò già sveglia da prima.
Domani alle 8.31, 7 anni fa nasceva Aurelie. Dicono che molte delle cose che ci succedono nella vita si dimenticano, ma ci sono delle cose, che credetemi sono impossibili da dimenticare e sono i grandi dolori e le massime gioie.
Domani sento di dire che è anche la mia festa. Non posso negare che festeggiare i compleanni sia una delle cose che adoro di più in assoluto, ma domani nonostante non sia io la festeggiata, come mamma, credo di dover occupare un posto in prima fila.
La nascita di un bimbo per noi è il primo distacco, qualcosa che abbiamo cresciuto in noi per 9 mesi, una cosa sola, la mia parte, di tutto.
Tutto nasce da un distacco, l'amore, quello incondizionato, che in un modo o nell'altro ti ritorna sempre.
La tua prima volta di tutto, le nostre prime volte insieme. L'essenza di tutte le cose, la forza incondizionata così come l'amore.
In queste settimane di quarantena siamo tutti un pò cresciuti, chi fisicamente, chi caratterialmente. Qualcuno è rimasto fermo a guardare.  Abbiamo spesso perso la pazienza  lanciata fuori dalla finestra come un frisbee, che alla velocità della luce è subito tornata. Abbiamo riso, cantato, ballato, abbiamo pianto, chi per capriccio, chi per paura e preoccupazione, abbiamo cucinato, disegnato, piantato semi, letto libri e raccontato storie.
E ad un tratto, una mattina ti ho vista arrivare in sala e non mi sembravi tu, il tuo sorriso sdentato, i tuoi occhi, qualcosa in te era cambiato... siamo un Po tutti cresciuti per via di questa situazione, abbiamo dovuto adattarci, modificare le nostre abitudine e tu, amore mio, l'hai fatto meglio di tutti noi adulti, che facciamo ancora ora fatica a ritrovarci in questa assurda pandemia. Mi hai insegnato che non tutto si può, ma che insieme si può cambiare anche una giornata no. Ce ne sono state di giornate no, ma poi sono sempre finite con un abbraccio e un sorriso. Ci siamo dedicati del tempo, tutto nostro.
Domani spegniamo 7 candeline, sarà una festa privata, a numero chiuso...e ti vedo già, euforica come lo sarei io, mentre chiudi gli occhi e soffi sulle candeline, mentre io, tra me e me esprimo il mio desiderio per te...
La prima cosa bella che ho avuto dalla vita...

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