Parte 3

Ho perso un vestito, uno di quelli belli, di quelli che ti stanno divinamente. Non mi andava più, mi stava stretto ovunque, anche lì, dove un tempo scivolava fluido. Lo sto cercando da settimane perché sono convinta che ora mi sarebbe rientrato e mi sarebbe tornato a stare bene, come anni fa.
Ho perso un vestito, qualcuno lo ha visto? era semplice, ma wow, verde acquarello, smanicato, stretto in vita e poi plisettato.
Ho perso un vestito, era estivo, c'è una così voglia d'estate, di piedi scalzi, di aria nuova. Questa primavera la stiamo saltando, siamo fiduciosi che passeremo direttamente all'estate.
Rimaniamo fiduciosi.
Ho perso un vestito. L'avrò prestato? avrò cercato male negli scatoloni che ho ancora in garage, poi il dubbio più grande è che sia finito nei vestiti buttati, quelli che ormai non metti più, che ti stanno o troppo stretti o troppo grandi. Il fatto è che non si danno via i vestiti stretti, perché c'è sempre una speranza, si danno via quelli larghi, si alzano altezza occhi e ci si stupisce di come a volte si possa cambiare.
Siamo delle fisarmoniche, ma la cosa più bella è che emaniamo un suono magnifico, è quello che in verità conta.
Ho perso un vestito. Ormai lo sanno tutti. In questi giorni ci accorgiamo persino delle cose che non esistono più, ci mettiamo a cercare cose introvabili e non importa se sappiamo benissimo di non trovarle, noi continuiamo a cercare, perché è una delle poche cose che possiamo fare. Perderci e continuare a perderci, per ritrovarci, non sappiamo ancora come e in che veste.
Ho perso un vestito. Già, ho perso i ricordi che avevo con quel vestito, le foto, la voglia di poterlo indossare ancora una volta e una volta ancora.
"E' solo un vestito". Si probabilmente è proprio così.

Non riposo bene, il mio sonno è movimentato, i pensieri che non posso praticare di giorno, mi tediano la notte.
Mangio male, le cose che mi va di mangiare probabilmente non le compro da quanto me le comprava mia madre e avevo si e no 7 anni.
La dispensa è piena di cioccolato, di tutti i tipi, anche quello che mai avrei pensato di acquistare. Ho comprato tutto il lievito che potevo comprare e uno scomparto è pieno di farina 0, farina 00, Manitoba, tipo 1 e 2 che non ho ancora capito cosa significhi. Si parla di forza, nelle farine, ma la forza ce la devo mettere io per non sfornare pane, croissant, focacce per tutto il vicinato, che comunque non posso raggiungere e vedere.

L'altro giorno ho trovato in un mobiletto del bagno delle maschere viso, detox ed energizzante, sembravo un bambino che ha appena scoperto dove la mamma nasconde le più buone leccornie.
Ho preso la maschera e ho iniziato a leggere le istruzioni, posa 20 minuti… bene, tra me e me mi sono detta chi ce li ha 20 minuti, ma poi ho pensato che tanto non aspettavo nessuno ed i miei figli ormai sono abituati a vedermi tutte le mattine con la solita faccia "riposata", una maschera verde non li avrebbe certo sconvolti, così me la sono spalmata, ho visto che ne ho in abbondanza, le ho nascoste meglio, non si sa mai...

Il mio orologio ogni ora mi comunica sulla schermo questa scritta: "Muoviti". Non si è aggiornato, vorrei muovermi, ma a sto punto sono in dubbio… vede quello che mangio e quindi il suo è un rimprovero oppure è un incitazione, per dire non demoralizzarti, su, stai su.
In quel muoviti ci sta tutta la mia vita.

Faccio videochiamate, sono quelle che mi salvano dal voler saltare in macchina e andare ad abbracciare chi ormai non vedo da mesi. Ci si guarda, non abbiamo nulla da raccontare, le giornate sono tutte uguali, ma almeno ci si vede, ci si sente meno soli quando ci si vede, le lontananze si fanno più vicine, ma il sentirsi, quello vero, bé lo sappiamo tutti, è un'altra cosa.

Ho perso un vestito, era bello, mi stava bene indossato, era estivo, avevo dei bei ricordi con quel vestito. Te lo ricordi?

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