Il calendario dell'Avvento

Si narra che nel lontano '800 un piccolo bambino di nome Gherard fosse talmente tanto impaziente di festeggiare il Natale, che non mancava giorno in cui non chiedesse alla sua mamma quando sarebbe arrivato quel giorno di festa. La mamma un giorno decise così di realizzare 24 biscottini speziati e li divise in 24 sacchettini, dandone uno al giorno al piccolo bimbo. Dal 1 dicembre alla vigilia Gherard ebbe così modo di arrivare a Natale in un modo dolcissimo. Da che io ho memoria il primo di dicembre iniziava un periodo ricco di colori, lucine, canzoncine natalizie, odore di zucchero a velo e cannella. Si respirava un'atmosfera fatta di pace e serenità. A casa nostra l'usanza era discutere con la sorella maggiore quale casella del calendario andasse aperta e a chi toccasse aprire la prima. Non ci volle molto per fare capire a mamma che ci andavano non uno, ma due calendari dell'avvento. Ogni mattina così ci aspettava un dolce cioccolatino e la giornata prendeva già la giusta piega.
Col tempo le tradizioni sono cambiate, quei giorni di pace e serenità hanno lasciato spazio ad una sedia vuota e abbiamo dovuto ripartire, con nuovi ricordi e nuove tradizioni. Siamo cresciute, ma quello che ci tengo a dire è che ciò che abbiamo imparato da piccoli ce lo porteremo dietro in eterno.
Ci sono delle tradizioni che non vanno dimenticate e neanche accantonate, mantengono vivi i sogni di chi riceve e fanno sentire felici chi ha passato del tempo a prepararlo.
Ogni cosa che viene fatta col cuore implica l'aver passato del tempo prezioso a prepararla, ma non va quantificato quel tempo, poiché credo sia quello speso meglio in assoluto. Ci sono gesti che non vanno spiegati, vanno accettati per quello che sono. Non importa chi sia a ricevere il calendario dell'avvento, grandi o piccini, importa la reazione, l'idea che avrai una coccola, anche se piccola ogni giorno, per 24 giorni. Per me preparare il calendario non è mai stato un peso, perché ho sempre adorato vedere la reazione di chi lo riceveva, di chi ha ancora voglia di credere e di sognare un mondo giusto, fatto di magia. Ieri, ho fatto 2 consegne importanti, una a mia sorella, e una durante la notte quando i miei bambini dormivano. La cosa più bella è stata vedere la meraviglia nei loro occhi. Mia sorella lì per lì non ha capito, mi ha guardata come per dire, che cavolo me ne faccio di una scatola di scarpe? poi ha aperto e quando ha visto tutti questi sacchettini mi ha detto una cosa bellissima, mi ha ringraziata, perché così avrà 24 buoni motivi per sorridere ogni giorno. I bimbi stamattina erano super agitati e ho rivisto me in loro. E' stato un tuffo nel passato, un sentirmi a casa.
A volte è sufficiente fare qualcosa di buono e giusto alle persone che ci sono vicine e che ogni giorno sappiamo di poter trovare. Parlo delle persone che abitano il nostro cuore, quelle di cui sai non poter fare a meno.
A volte i gesti possono essere fraintesi, ma col tempo ho capito una cosa importantissima. La vita è imprevedibile e a volte lasciamo che la paura ci faccia tacere e allora noi parliamo ad alta voce, non lasciamo che le cose rimangano indietro, osiamo per chi amiamo, facciamo si che le nostre azioni esprimano le cose che le parole non sono in grado di esprimere.
Buon inizio del calendario dell'Avvento, a chi, fortunato, l'ha ricevuto.

Commenti