Fase felicità, dopo fase disastro.

Siamo tutto un sottosopra, dove il sopra vuol star sotto e il sotto, sopra.
Siamo un quadro di Picasso, un occhio piccolo in basso, un cuore troppo grande in un petto troppo stretto.
Siamo una storia senza fine, un finale non scontato come quello di un copione appena recitato.
Quella che vedi non sono io, hai trasformato una parte di me a tua immagine, perché?
Ero forse inadeguata? mal vestita, mal truccata?
Quel che conta tu lo sai?
Io mi sono annullata, ho creduto di essere sbagliata.
Siamo una partita a carte mai giocate, una tela bianca, un dipinto senza nome, un libro iniziato mai finito, un giocattolo rotto mai aggiustato, le parole mai dette, una canzone mai cantata, una radio dalla stazione disturbata.
Siamo la fine di un inizio mai cominciato, la tavola per due apparecchiata.
Siamo gli opposti che non si attraggono, l'aspettativa tardiva.
L'aspettativa.
Siamo credenti, non di un Dio, basterebbe un IO, credere un po' di più in noi, in quel che siamo e facciamo senza pretese se non le nostre, stese ad asciugare dopo un litigio, lasciato in sospeso, a maturare.
Facciamo a gara a chi resiste di più, quando la vera forza non è l'arresa, ma la pretesa di una verità che batte i pugni in un cuore che pulsa, a tratti lenti, ma mai spenti.
La vera forza è mostrarsi stanchi, disillusi, veri. Io sono così, come mi vedi e non come mi vorresti, perfetta nella mia imperfezione.
Metto calze spaiate, mi rappresento così. Non sono matta, strana o che ne so io, semplicemente do peso alle cose vere, quelle che fanno battere il cuore e lasciano spazio all'amore, quello che arriva da un incastro di emozioni e non ti vedo per quello che mostri, ma per quello che sei, che poi è proprio quello che ci spaventa mostrare, ma chi ama non ha bisogno di altro per amare.
Si tende a dimenticare chi ti fa soffrire, ma chi soffre, credetemi quando vi dico che più che dimenticare tenderà a domandare più di quello che dovrebbe fare.
A volte diventiamo qualcuno che non conosciamo, per difesa? No, per non accettazione.
E ti perdi a pensare alle ore passate a sperare e a quelle passate a sognare e non ti spieghi come tu ti sia potuta confondere e quando scende la notte ti fai piccina, immagini le parole dette, i gesti fatti e quelli evitati, senti che la tristezza potrebbe salire da un momento all'altro. Ti fai cullare dai tuoi pensieri, di oggi e di ieri. Di domani non c'è certezza, ma tu lo sai che tutto ciò che dai, prima poi ha un ritorno, che l'amore non muore mai se è stato sincero e vero e tu l'hai provato in tutte le sue forme, davvero.
E poi ad un certo punto arriva sempre qualcuno a salvarti, chiudi gli occhi, non sai ancora chi sarà, ma sai che prima poi arriverà, perché è sempre stato così, vivi un dolore, lo piangi, ma arriverà sempre il momento in cui lo butterai fuori, lo sai che è così e allora ti domandi perché passi tutto questo tempo a piangerlo questo dolore...bè serve ad espellerlo, mandarlo via., certo non passerà così, ma sai che prima o poi accadrà. Qualcuno l'ha chiamata fase felicità e prima che tu te ne accorga fuori ha smesso di nevicare ed è già primavera.


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