Una lettera come regalo

Ormai ci siamo, mancano pochissimi giorni all'Immacolata e a Natale. Ovunque si accendono le luci, le città ed i paesi vengono addobbati a festa, così come le case. I post si riempiono di racconti sul Natale, le pubblicità ci tempestano di offerte e idee per i regali. C'è chi respira una vera atmosfera natalizia, chi invece no e vorrebbe che nulla di tutto questo ci fosse.
Io ammetto che sono modalità Natale da un pò di tempo. Mi è sempre piaciuto e anche nei momenti di difficoltà l'ho sempre cercato di festeggiare con tutta la mia famiglia perché per me voleva dire poter stare tutti assieme, anche quando alcuni avrebbero preferito di no, ma il giorno di Natale era come se le incomprensioni svanissero e ci fosse un pò di tregua...
Da un paio di anni a questa parte al tavolo mancano sempre più persone, un posto vuoto, non solo a tavola, ma anche nel cuore. Fortunatamente alcuni di questi posti si sono riempiti con facce nuove, amici, persone care...
Io la respiro l'atmosfera Natalizia, l'ho sempre respirata e ho sempre cercato di trasmetterla anche a chi non la sentiva, a volte forse con un pò di invadenza, ma per un buon fine.
Non sono tanto le luci, gli addobbi, la neve e le leccornie che si preparano in questo periodo, ma l'aria
che si respira, la musica che si sente e la gente. La gente sembra più gentile, sorride (ovvio non tutta la gente), come se per un momento il tempo si fosse fermato in una dimensione altra, un altrove ovattato.
E i bambini? Loro vivono un sogno, l'attesa che un uomo cicciotello e barbuto, vestito tutto di rosso e comodamente seduto su una slitta trainata da renne, venga e porti loro dei regali. Non si chiedono come faccia ad entrare in casa senza farsi sentire e come possa in una sola notte consegnare i doni  a tutti i bimbi. Loro ci credono e questo basta a renderli felici.
Noi siamo bambini cresciuti e abbiamo perso questa sensibilità, non crediamo più. Non si tratta di credere o meno a Babbo Natale, noi abbiamo smesso di credere in generale e questo fa di noi degli adulti noiosi!
Pensiamo in maniera materiale, sempre di corsa perché i ritmi sono sempre più veloci e non ci possiamo permettere di stare indietro. Il Natale dovrebbe servire a rallentare un pò... e invece siamo tutti li a correre all'ultimo regalo, come se questo bastasse a dire ti voglio bene. Ricevere regali è bello, ma non è tutto, forse avremmo bisogno di tempo, per noi, per la famiglia, per gli amici.
Quest'anno per Natale vorrei ... non so cosa vorrei....
Vorrei ricevere delle lettere, si, ma via posta. Ecco cosa mi piacerebbe, un pò come succede a Babbo Natale. Svegliarmi e ritrovarmi nella buca delle lettere...perchè a volte delle belle parole riempiono più il cuore di mille regali.
Scrivere, nessuno lo fa più. Ormai si usano le mail, i messaggi via whatsapp... siamo diventati pigri anche in questo. Quando ero adolescente ricevevo diverse lettere da amici lontani, ora non capita più e la mia posta oltre alle bollette da pagare e alla pubblicità non contiene nulla.
Chissà che quest'anno invece qualcosa cambi... ho una bella buca delle lettere, va usata come si deve....
Questo l'ho ereditato dai miei nonni, i quali si scrivevano tantissime lettere. Certo, ok, erano altri tempi, ma così come la moda di un tempo ritorna, non mi spiego perché determinate cose debbano invece essere sotterrate, dimenticate per sempre. Mi capita a volte di riprendere in mano le loro lettere e leggere tra le righe il loro amore. A noi cosa ci rimane invece? Una serie di messaggi, brevi e pieni di emoticon che dalla fretta abbreviamo pure. Certe cose devono rimanere nel tempo a mio avviso, perché quando la memoria inizia a svanire ci possa essere qualcosa che ci possa riportare indietro e far sorridere di nuovo....

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