Caro Babbo Natale

 Caro Babbo Natale, devo ammettere che sono parecchi anni che non ti scrivo. Ho lasciato i sogni nel cassetto e sono cresciuta, adesso aiuto i miei figli a scrivere belle letterine, che poi ogni volta che lasciano per te sotto l'albero, raccolgo e ripongo in una scatola, dove tengo tutto ciò che negli anni ti hanno mandato. Il fatto di essere cresciuta non significa che io non creda più in te e nella tua magia, semplicemente ho iniziato a ragionare da adulta, ma mi viene comunque più facile credere in te, che in me.

Caro Babbo Natale, se avessi saputo la tua vera identità, sin dal principio, chissà quante cose avrei deciso di chiederti omettendone molte altre. Probabilmente avrei lasciato indietro le futilità dando più importanza ai sentimenti rispetto alle cose materiali, ma quando si è piccoli sognare è più semplice, tutto ci sembra vero, anche le verità più difficili da digerire.

Cari mamma e papà, per anni vi ho scritto delle lettere ad insaputa di tante cose, per anni avete esaudito i desideri più assurdi e avete reso il Natale un sogno, tant'è che ancora oggi per me, in fondo al cuore lo è ancora. Ricordo le canzoni di sottofondo, le lucine colorate, il profumo dei dolcetti appena sfornati e quella sensazione di serenità che invadeva la casa. Per anni vi siete immedesimati in un uomo dalla barba bianca e pancione che andava di casa in casa lasciando doni in cambio di biscotti, un bicchiere di latte e delle carote per le sue renne. Non vi siete mai stancati di rendere la magia reale. Crescendo poi la magia ha lasciato spazio alla realtà, a ciò che in fondo è più necessario. AMORE E GENTILEZZA.

Cara la me di oggi, anch'io ho ricevuto le mie richieste e anno dopo anno cerco di rendere magica questa realtà, che per noi, ormai adulti è sempre più stretta. Ogni anno il nostro vestito rosso ci calza sempre più stretto, ogni anno diciamo che il Natale per noi ormai non ha più valore, lo facciamo per i bambini, ma si sa, che quando si scende in cantina alla ricerca di quella scritta cubitale sui cartoni impolverati, qualcosa di magico ci colpisce dritto al cuore e quella magia, si, quella che vivevamo anni fa, ritorna ogni singolo anno, come non si sa, ma torna e ci scalda il cuore.

Quest'anno vorrei scriverla anch'io una letterina di Natale, senza pretese ovviamente, perché si sa cosa si chiede, ma non si sa mai cosa si riceverà e l'attesa fa spallucce con le aspettative. Ho capito che è più semplice chiedere cose materiali, perché è vero che hanno un costo, ma se si guastano li sostituisci e se si rompono li butti. Le cose materiali sono fatte per andare in esaurimento, per avere una durata. Noi invece non funzioniamo così. La buona notizia è che siamo fatti di sentimenti, ma la cattiva notizia è che i sentimenti danno fastidio, richiedono attenzioni, pretendono delle azioni e così finisce che la nostra letterina sarà solo un lungo elenco di cose di cui non abbiamo bisogno, ma che crediamo non ci bastino mai, perché siamo abituati a stancarci, di tutto. 

Alla domanda, hai bisogno di qualcosa per Natale? io rispondo di niente, perché non ho davvero bisogno di nulla di materiale, questa è chiaramente una buona notizia per chi domanda, ma la vera risposta sta in quel niente, che alla fine vuol dire tutto.

"Hai bisogno di qualcosa per Natale?" 

- Si, una stanza buia illuminata solo dalle lucine Natalizie, silenzio, tintinnio di campanellini in lontananza, un bicchiere di latte con dei biscotti e un paio di carote, per le mie fidate renne.

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