In crescita.

Tutti dicono che siamo padroni della nostra vita e allora mi domando perché la maggior parte delle volte non è così che ci si sente.

Dicono che nulla cambi il fatto che siamo noi a decidere cosa vogliamo e quando lo vogliamo.

E' la nostra vita, sono le nostre perdite  e le nostre conquiste, possiamo provare tutto ciò che c'è da provare o possiamo decidere di non farlo affatto.

Camminiamo fondamentalmente da soli, ma sappiamo che l'unico modo per stare in piedi, per aiutarci ad essere padroni convinti della nostra vita è il bisogno degli altri, ma gli altri, avranno bisogno di noi? e noi, siamo davvero necessari per gli altri?

Il fatto è che io non sono abituata a stare a guardare. Faccio quello che so fare meglio o penso di saper fare, è sempre stato il mio credo. E sono fermamente convinta che tutto questo serva più a me, per stare bene, che agli altri.

E' che vorremmo sentirci utili per sentirci vivi, ma allo stesso tempo vorremmo tenere fuori tutti coloro che non vorremmo tenere dentro e tenere vicino solo chi mentre parli ti ascolta e mentre riceve sa anche dare.

E invece? E invece non sappiamo distinguere chi è dentro e chi è fuori o forse la nostra è sola e semplice paura.Vi è mai capitato di sognare ad occhi aperti e poco dopo non ricordarvi affatto a cosa stavate pensando? Avete mai avuto la sensazione di essere totalmente sereni un giorno qualsiasi, di un anno qualsiasi, in un posto qualsiasi? Avete mai pensato di essere davvero nel posto giusto? E di troppo? Vi è mai capito di sentirvi così? Vi siete mai chiesti quanto le scelte che hanno preso per voi, i grandi, i vostri genitori, vi abbiamo influenzato o perlomeno condizionato fino ad oggi? E se vi è capitato, ora, cosa state facendo?

A me spesso capita di fermarmi a pensare a quello che sarebbe stato se... se cosa mi dicono. Ciò che non è stato, semplicemente non è stato. Eppure io spesso mi trovo a fantasticare su qualcuno che non ho mai conosciuto e non conoscerò mai.

Ma chi sono io? e chi siete voi?

Sapere di non ricordare o di non sapere come sono andati determinati fatti, ma essere convinta che siano andati in un determinato modo, mi ha sempre reso la persone che non avrei voluto essere. Ho sempre preferito non sapere per paura che la verità sarebbe stata molto più difficile da affrontare, ma poi ho capito che spesso la verità ferisce molto meno di qualsiasi nostra convinzione, anzi, ci permette di crescere.





Commenti