Il senno di poi

Accetto il rischio.
Credo siano 2 anni che il mio pc mini mi continua ad informare che è ora di proteggere il mio dispositivo con un anti virus super economico, ma efficace ed io ogni volta abbasso l'icona dopo aver premuto sulla casella Accetto il rischio.
Spesso lo facciamo, non solo con le cose  materiali, soprattutto con la vita di tutti i giorni.
Accettiamo il rischio senza proteggere i nostri sentimenti, quella parte che dovremmo mantenere integra, al riparo da ogni sorta di rischio.
Invece noi usciamo allo scoperto, rischiamo su ciò che sappiamo ci farà più male e lasciamo indietro tutto il resto, le cose più semplici, di cui a volte preferiamo fare a meno.

Il barattolo della calma.
Probabilmente il barattolo della calma andava di moda qualche tempo fa. Ne avevo sentito parlare sotto Natale e credevo fosse una di quelle cose che fai quando non sai cosa regalare a qualche tuo amico un po' nervosetto, così non ci avevo badato più di tanto.
Questo barattolo contiene pochi ingredienti: acqua, brillantini, colla glitterata, colorante alimentare.
Ecco fatto in pochi gesti ottieni un barattolo che ad ogni scossone rilascia un vortice stellare che dovrebbe calmarti.
L'abbiamo fatto l'altro giorno con mia figlia e devo dire che effettivamente fermarsi a guardare questo miscuglio di ingredienti ha un suo perché. Il problema è che il barattolo è di vetro, quindi passo il tempo a dirle "Occhio, fai attenzione che se ti cade!!!!", quindi la mia calma più che tale è diventata ansia.
Per il resto credo che la nostra casa, ben presto si riempirà, ad ogni angolo di barattoli della calma.
Oltre ai brillantini che regnano sovrani su ogni cosa che sia superficie.

Chi fa da sé fa per tre.
Chi fa da sé per me non fa per tre, fa da solo facendosi il culo come se si fosse in tre, punto.
L'arte dell'arrangiarsi, perché c'è chi è così, chi non ce la fa a chiedere e preferisce cavarsela da solo, probabilmente sbagliando, ma sapendo cosa sta facendo. Non è un non voler aiuto, ma un faticare a chiederlo.
In ogni caso chi fa da sé fa per sé e fin qui, tutto regolare.

Le ballate dell'estate.
E' tutta l'estate che mi prometto di andare a ballare, sapete quelle canzoni senza senso, che anche quando le canti ti chiedi quale sia effettivamente il loro significato, ma alla fine nulla ti tocca, vuoi solo ballare. Ebbene, l'estate è finita e io non ho mosso il bacino come baby k neanche una volta, se non facendo torsioni impossibili per recuperare figli acrobati e salvare il salvabile.
Punto sulla prossima estate e sul fatto che mia figlia mi farà nuovamente comprare i cd dei nuovi tormentoni estivi, facendomi sentire una vera teenager.

L'inizio della scuola.
Per me l'inizio delle vacanze combacia proprio con l'inizio della scuola e di quella che chiamiamo una routine noiosa e sempre uguale. Ci lamentiamo sempre, per qualsiasi cosa e in qualsiasi stagione, ma settembre è la pace dei sensi, il silenzio degli innocenti dopo la battaglia dei giganti, dove noi ne usciamo perdenti, stramazzati sul divano nella speranza di una salvezza che non si mai se e quando arriverà, ma siamo ottimisti, arriverà!

Inno alla noia.
Quando ero bambina io, la noia era parte integrante delle mie giornate, ma non la si definiva così, semplicemente c'erano dei momenti in cui non si faceva nulla di particolare perché i genitori dovevano sbrigare faccende e tu muto, te ne stavi in camera tua a guardare il soffitto, a fantasticare su cose mai accadute, a pensare a nulla.
Ora tutto questo non esiste più, se i bambini non hanno i secondi organizzati scatta subito il momento sbuffamento e la tipica frase "Mamma, mi annoio!". Annoiati pure bambina mia, assapora il dolce far niente come un'opportunità che mai più si ripresenterà, perché le ore perse sono perdute, non tornano più. Ormai anche noi non sappiamo più annoiarci, abbiamo perso questa immensa capacità e ci sono cose che non tornano, passano di moda.

Il senno di poi.
Il senno di poi, come viene definito è esattamente la saggezza di chi ragiona a cose fatte. Consapevolezza tardiva. Quante volte ci è capitato di dire queste parole, ma col senno di poi non si è mai fatta la storia. E' sempre facile guardarsi indietro e dire "...se avessi fatto così…", ma il fatto è che dopo è sempre facile pensare a quello che avremmo potuto fare di diverso, il problema è che le scelte uno le deve prendere al momento che si propongono e non sempre sono quelle giuste.
Con il senno di poi molte cose sarebbero state diverse, ma proprio perché prese queste scelte ci hanno reso le persone che siamo, quindi va bene così.

Col senno di poi sarebbe stato meglio stare a letto oggi.





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