Papà

Ai papà con la P maiuscola, a quelli che ti hanno insegnato a camminare, ma che ti hanno sempre preso per mano e guidato quando ne avevi bisogno.
Ai papà che avrebbero voluto dare di più, ma non hanno osato, a quelli che hanno osato e non sono stati capiti, non subito almeno, ma poi il loro insegnamento è stato fondamentale.
Ai papà che ci hanno raccontato mille storie, a quelli che ci hanno suonato mille volte la stessa melodia, che noi tanto amavamo, a quelli che ci hanno interrogato prima di una interrogazione, a quelli che ci hanno fatto volare, in alto, più in alto e a noi sembrava davvero di toccare il cielo.
Ai papà che tornavano tardi dal lavoro, ma quando c'erano erano
impeccabili.
Ai papà che hanno dato tutto l'amore che avevano per noi, a quelli che ci hanno provato, a quelli che se ne sono dimenticati, a quelli che non hanno mai smesso.
Ai papà che hanno dovuto fare da mamma e alle mamme che hanno dovuto fare da papà.
Alle coccole, ai grattini, alle foto a colori venute malissimo, ma che adesso custodiamo con gelosia nell'album di famiglia.
Alle liti, ai "ho ragione io" e poi crescendo ho capito che aveva ragione lui.
Alle parole mai dette perché avevamo tutto il tempo davanti a noi per dirle. Ai sensi di colpa. A tutte le piccole cose che ricordiamo e ci salvano la vita.
Ai papà presenti ai saggi, inguardabili, con gli occhi lucidi, alle camminate, alle risate, ai momenti di sconforto, agli addii.
Ai papà che sono presenti costantemente nelle nostre vite e a quelli che non lo sono più, ma che abitano il nostro cuore.
Al magnifico nonno che saresti stato.
A tutti voi.

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