Dia de los muertos

Non c'è un giorno giusto o sbagliato per ricordare chi non c'è più, semplicemente esistono i giorni in cui senti più accentuata la mancanza ed altri in cui ti sembra quasi di riuscire ad accettarla. Ognuno di noi è libero di vivere le perdite come meglio crede, rispetto al proprio credo, alla propria religione se ne ha una.
Ciò che mi ha sempre colpito è la credenza messicana rispetto al culto dei morti. I messicani festeggiano il Dio de los muertos e già di per sè suona più come qualcosa di dolce e accogliente che di freddo e triste. Loro decidono di accogliere la morte, la festeggiano, noi invece tendiamo ad evitarla, a non volerla affrontare perché fa male.
La morte fa male, è qualcosa di inevitabile, ma ognuno di noi ha decisamente un'idea diversa di come onorare chi non c'è più, come piangerli, come ricordarci di loro, modi diversi di andare avanti e credo davvero che non ci sia un modo più giusto di un altro, semplicemente ognuno deve trovare il suo.
In Messico preparano degli altari, allestiti con foto, fiori, oggetti, cibo che servono a guidare lo spirito dei defunti a casa e dicono che il velo tra il mondo dei vivi e dei morti, sia così sottile, che tutti questi ricordi servono a guidarli da noi. Mi piace pensare che sia così, che esista davvero questo velo sottile.
Non sono brava in questo, nel creare altari per permettere agli spiriti di ritrovare la via verso casa, non sono brava a ricordare, ho sempre creduto che il tempo mi avrebbe aiutata ad accettare, per ora ha solo cancellato tanti ricordi e alleviato un pò il dolore, ma solo perché uno per sopravvivere cerca di dimenticare e perché quando uno non c'è più non può creare nuovi ricordi, devo sforzarsi di ricordare quelli che ci sono stati.
Non si è mai pronti, non lo saremo mai, neppure io che ho abbastanza esperienza.
In Messico il giorno dei morti non è un giorno dedicato alla morte, alla tristezza,  ma una celebrazione della vita, un giorno di festa e credo che così dovrebbe essere.
Il pianto poi, bé quello arriva e un modo giusto o un giorno giusto per piangere non c'è ed è giusto che sia come e quando ci pare.

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